… ULTRAMOBILE NON È UN QUADRO, NON È UNA SCULTURA, NON È NEPPURE UN MOBILE …
L’AVVENIRE È AVVENTURA. ULTRAMOBILE È UNA AVVENTURA

ULTRAMOBILE TRIBUTE / La libertà di Dino Gavina
Bologna Design Week 2016
Un’idea di Marco Mango & Giorgio Mingardi, con il contributo di Remo Muratori
allestita e curata da Elena Brigi e Daniele Vincenzi
c/o Galleria Farini Concept > Palazzo Fantuzzi, via San Vitale 23/a
26 settembre – 1 ottobre 2016
Previews 26-27 settembre  dalle 18 alle 22
Ultrasuoni > 26 settembre  dalle 19 liveset di OTO per Camere Sonore

Lo spazio di Galleria Farini Concept celebra con un’esposizione il gesto precursore dei primi anni ‘70 di Dino Gavina, ideatore di un progetto che ancora oggi è contemporaneo.
Con Ultramobile entra in casa una «presenza poetica» e del tutto lontana dagli schemi convenzionali dell’arredamento. All’esperienza iniziale partecipano Man Ray, Marion Baruch, Sebastian Matta, Francois Lalanne, Novello Finotti e si realizzano due omaggi, ad Andy Warhol e a Christo; successivamente si affiancano un’opera di Alan Irvine e un omaggio a Constantin Brancusi.
Saranno esposti sia pezzi storici che modelli ancora oggi prodotti da Cassina Simon Collezione.
Il tutto dialogherà con il pubblico attraverso uno spazio Taste/Drink Bar dove una selezione Ultragastronomica di assaggi e calici renderà il sapore dell’insieme.

Durante la preview del 26 settembre, un set dal vivo proporrà Ultrasuoni, un’ambientazione sonora di dialogo tra opere e spazi, a cura di OtoCasaDiscografica – Angelo Sindaco e Maurizio Carli Moretti per Camere Sonore.

Con questo tributo all’avventura di Ultramobile e alla figura di Dino Gavina si rinnova lo spirito di fondo che guidò la realizzazione della mostra “Dino Gavina. Lampi di design”, ospitata nel settembre 2010 da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
In quella occasione si definì una piattaforma di indagine affidata a parametri di chiarezza e semplicità, per sollecitare nuove analisi critiche, assimilando quella che per Gavina è sempre stata una necessaria condizione: l’aderenza al proprio tempo.
L’ipotesi di riportare in scena i protagonisti di Ultramobile – gli oggetti e i loro autori – conferma quello spunto propositivo, rilanciando le riflessioni sul significato di arte e di design, in equilibrio tra opera unica o ripetibile, tra oggetto funzionale o contemplativo.
Ancora una volta emerge la chiarezza e il rigore con cui Gavina formulò il progetto, anticipando e risolvendo il complesso rapporto dell’artista con la produzione di serie. Il superamento della semplificativa formula del multiplo d’arte elaborata con Ultramobile, e il confronto messo in atto con i parametri dell’industria, sono temi di piena attualità, un riferimento per gli autori di oggi.

Elena Brigi, Daniele Vincenzi

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